Come si applica

In quanti modi è possibile utilizzare il Cinema come strumento di formazione?

E quale tipo di formazione ci si può attendere utilizzando uno strumento come il Cinema?

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La Cinematerapia®, pur facendo parte della grande famiglia della Arti-terapie, per certi versi se ne discosta. Le Arti-terapie sono un insieme vasto ed eterogeneo di metodologie che fanno riferimento ad un’arte e ne sviluppano un percorso applicativo. Quest’ultimo, nella maggioranza dei casi, non ha alcun obiettivo specificatamente artistico, ma focalizza l’attenzione sui processi cognitivi, emotivi, corporei ed esistenziali che si sviluppano all’interno del percorso creativo.
Il Cinema è l’unica arte di cui si conosca con esattezza data e luogo di nascita. Esso è contemporaneamente un’arte corale tra le più forti ed evocative, ma anche un’arte moderna, con caratteristiche proprie. Malgrado la grande diffusione di oggi, è curioso ricordare che gli esordi del Cinema avvengono un pò in sordina, sommessamente. Le prime produzioni cinematografiche di stampo documentaristico, soprattutto francesi e americane, soffrono inizialmente di una sorta di complesso di inferiorità.

Le prime cineprese sono puntate su paesaggi, riprese del corpo umano e di macchine a vapore in movimento, e sono di per se stesse ancora motivo di stupore. Non esisono ancora né struttura narrativa né quella che poi sarà universalmente identificata come la grammatica per immagini: il montaggio, vero cuore creativo del linguaggio Cinematografico. All’alba del 1900 ancora nessuno osa paragonare il Cinema ad un’arte. Esso è ancora un gioco per pionieri e ricercatori della fotografia, esploratori e imprenditori alla ricerca di facili guadagni: un territorio di frontiera frequentato da figure eterogenee e di diversa estrazione culturale. Anche quando il primo Cinema di inizio secolo, soprattutto americano, si accosta alla narrazione, lo fa sempre con un forte senso di inferiorità: la grande arte della Letteratura anglosassone è dominata dalle figure gigantesche di Dickens, Kipling, Whitmann. Il Cinema si accosta quindi alla narrazione timidamente e con un senso di rispetto e pudore verso quelle che sono considerate le vere Arti e che hanno larga diffusione e consenso nel grande pubblico dell’epoca.

Con lo svilupparsi e il diffondersi del Cinema, negli anni ’30 e ’40, nascono e si sviluppano numerose scuole di pensiero e di sperimentazione. Tramite le nuove esperienze si moltiplicano le diverse tecniche di montaggio, fino a far maturare un vero e proprio linguaggio per immagini in movimento. È una nuova separazione del Cinema dall’arte della Fotografia e anche un nuovo segnale di maturità che porta oggi a considerare il Cinema come un’arte oramai adulta e compiuta, diversa e separata sia dalla Letteratura che dalla Fotografia.

Se il Cinema è dunque un’arte relativamente giovane, certamente ancora più giovane è la Cinematerapia®. Con l’ambizione di utilizzare la grande forza evocativa delle immagini in movimento, la potenza della narrazione filmica, la Cinematerapia® si propone come straordinario strumento di conoscenza e di auto-conoscenza, di crescita personale, e infine anche come cammino di evoluzione umana ed esistenziale. Naturalmente gli utilizzi del Cinema sono moltissimi.

Vediamo brevemente quali sono gli utilizzi più comuni.

Area ludica

La modalità ludica è quella che rappresenta l’uso naturale del Cinema, il più frequente e diffuso. Questa modalità presenta caratteristiche che sono tipiche del Cinema stesso e sono condizioni legate ad un uso principalmente passivo: ovvero quello di modificare temporaneamente l’umore, di stimolare lo spirito critico, di provocare lo spettatore, emozionarlo, stupirlo, aggredirlo, rilassarlo. In tutti questi casi, lo spettatore svolge una funzione ‘spugna’, tipica anche dell’uso televisivo, dove è chiamato ad assorbire in posizione tendenzialmente passiva i contenuti proposti dal film, dal regista, dagli autori, ecc. Si tratta di una modalità che tipicamente non rientra negli usi della Cinematerapia®, la quale – anche se con diverse applicazioni – tende invece a proporre un utilizzo attivo dello strumento Cinematografico e una posizione sempre partecipativa dell’utente.

Area didattica

La modalità didattica è una delle più note e conosciute applicazioni della Cinematerapia®. Malgrado si tratti di un’applicazione ancora superficiale delle reali potenzialità del Cinema, essa trova impiego principalmente in ambito scolastico con fini di istruzione, educazione, dibattito su temi. Essa può essere utlizzata con successo da insegnanti, docenti, educatori, opinion-leader per proporre tematiche, suggerire soluzioni facendo riferimento agli esempi narrati nel film, stimolare la discussione su argomenti relativi all’età evolutiva o alle problematiche adolescenziali e giovanili. La modalità didattica può anche essere utilizzata con finalità sociologiche, di dibattito politico e culturale, tipica dei Cine-Forum. La modalità didattica utilizza una parte ancora marginale dell’intero potenziale della Cinematerapia®, la quale tuttavia è del tutto adeguata alle finalità di orientamento ideologico o pedagogico.

Area formativa

Una ulteriore modalità di applicazione, che scende maggiormente in profondità, è la modalità formativa. Essa trova impiego soprattutto in di psicologia sociale e in ambito aziendale. In questo caso, è richiesto un maggiore coinvolgimento dell’utente, il quale viene inserito in un vero e proprio percorso formativo tramite – ad esempio – spezzoni di film. L’obiettivo della modalità formativa della Cinematerapia® è in questo caso quello di fornire informazioni, dare indicazioni sull’intero ciclo di vita di una determinata produzione di beni o servizi, e soprattutto, costruire e formare un determinato ruolo aziendale. Essa trova valide applicazioni nei Corsi e nei Seminari di formazione culturale, agevolando il processo di preparazione, fornendo un valore aggiunto alla profondità dell’apprendimento. La modalità formativa necessita di un maggiore controllo e supervisione dell’intero processo, il quale per proprie caratteristiche, necessità di un maggiore coinvolgimento dell’utente nelle sessioni di Cinematerapia®.

Area clinica

È tuttavia in ambito psicoterapeutico che la Cinematerapia® esprime buona parte del suo potenziale di efficacia, mettendo a frutto le capacità evocative della narrazione filmica e i meccanismi psicologici che vengono messi in atto durante la visione della pellicola.
Tra i principali utilizzi troviamo:

– la finalità riabilitativa di deficit mentali, deficit motori e varie disabilità;
– la finalità terapeutica, relativa a psicosi, nevrosi, disturbi dell’umore, uso con pazienti psicosomatici, pazienti oncologici, pazienti terminali e terapia della famiglia.

In generale, la modalità clinica permette di intervenire sulle seguenti aree psicologiche:

– l’area cognitiva, in cui è possibile migliorare alcune competenze come lo schema corporeo, l’apprendimento di concetti, l’uso di simboli;
– l’area emotiva, in cui è possibile incrementare la capacità di manifestare positivamente dei vissuti emotivi, sostenendo il superamento di paure e fobie e migliorando la stima di sé;
– l’area psicomotoria, in cui è possibile migliorare l’orientamento spaziale e la coordinazione motoria in relazione a prassi specifiche oppure generalizzate.

Area di prevenzione del disagio e cura dell’anima.

Seppure con alcune influenze derivate dalla modalità clinica, l’area che tuttavia permette di esprimere al meglio le potenzialità dello strumento cinematografico è in ambito di prevenzione del disagio e nell’area della psicologia del benessere. Si tratta di una applicazione che si rivolge non più esclusivamente a coloro che necessitano di cure, mediche o psicologiche, ma soprattutto a tutti coloro che desiderano accrescere il proprio benessere interiore e la propria qualità della vita. È quindi questo il livello applicativo d’elezione della Cinematerapia® – sviluppato con una specifica metodologia dall’Istituto Solaris – la quale esprime così al meglio le sue potenzialità e la sua efficacia. Questa modalità è infatti quella che – più di altre – permette di intervenire sull’area relazionale, in cui spesso si lavora per migliorare le relazioni personali, i rapporti di coppia o per diminuire forme comportamentali disadattive. L’itinerario interiore di questo livello applicativo necessariamente abbandona i riferimenti diagnostici e normativi del livello clinico precedentemente descritto: i concetti di patologia e di norma, qui, non hanno più senso.

L’utente non deve essere riportato all’interno di un range di riferimento ritenuto normale o non-patologico, ma deve essere aiutato a svilupparsi come persona, a realizzarsi pienamente, ad evolvere armoniosamente all’interno del suo ciclo di esistenza. Con questa modalità, la Cinematerapia® non si limita più soltanto a lavorare sul piano didattico, formativo o clinico, ma opera direttamente sul piano esistenziale e spirituale. Essa è particolamente efficace nell’accompagnare e sostenere l’utente negli eventi della vita e a superare momenti di crisi esistenziale (adolescenza, menopausa, situazioni di crisi affettiva, perdita e lutto, cambiamenti non desiderati, perdita del lavoro, etc.).

Applicare la Cinematerapia® come cura dell’animo, presenta un percorso che può essere sintetizzato in 6 tappe principali:

1. Accoglienza di Sè e dell’Altro;
2. Sostegno dell’Io;
3. Esplorazione di Sè con l’Altro;
4. Rinforzo delle potenzialità;
5. Dispersione graduale delle difese obsolete;
6. Crescita e cambiamento.

In quest’area, la Cinematerapia® non ha quindi finalità terapeutiche in senso stretto, né curative, ma si sviluppa principalmente come percorso di autoconoscenza, di consapevolezza e di trasformazione interiore. Essa è infatti principalmente un efficace metodologia di crescita personale, di risveglio interiore, con cui ci si prende cura del proprio animo. Essa è una sorta di finestra aperta non solo sull’inconscio, ma soprattutto su uno spazio-tempo operativo dove poter intervenire a livello di fondamentali valori esistenziali: Amore, Verità, Libertà e Bellezza. Certamente la Cinematerapia® non è una rivelazione mistica, non è una speculazione esoterica, ascetica, nè comporta la fede incondizionata in un’ideologia. Rimane il fatto che – soprattutto in quest’area applicativa – la Cinematerapia® si affranca dall’essere soltanto una metodologia clinica, ma attraverso un salto qualitativo, essa riesce a rispondere efficacemente ai bisogni esistenziali dell’individuo, agevolando lo sviluppo della propria sfera spirituale. Attraverso questa metodologia applicata, la persona può realizzare due aspetti importanti: impadronirsi di un’elaborazione profonda dei propri vissuti e della propria esperienza di vita, ma soprattutto sviluppare momenti di insight e di peak experiences in grado di operare trasformazioni significative in direzione di una migliore qualità della vita.

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